Genere: Thriller/Pulp
Anno: 1992
Cast: Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi, Michael
Madsen, Quentin Tarantino, Edward Bunker, Chris Penn, Lawrence Tierney.
Regia: Quentin
Tarantino
Durata: 98’
Voto: 8.5/10
Joe Cabot e suo figlio Eddie detto “il bello” organizzano un
colpo con l’intenzione di rubare dei diamanti di immenso valore. Per il colpo
vengono assunti dei professionisti del settore affiancati a uomini già
conosciuti dai Cabot.
Ciascuno dei rapinatori ha un nome in codice rappresentato
da un colore: Mr. White, Mr. Orange, Mr. Pink, Mr. Blonde, Mr. Blue, Mr. Brown.
Tali nomi servono a comunicare senza utilizzare i nomi propri: in caso la
polizia “becchi” qualcuno, questi non potrà fare il nome di nessuno.
Ad ogni modo, qualcosa al momento della rapina va storto:
uno dei malviventi comincia a sparare all’impazzata complicando le cose. Parte
del gruppo rimane vittima della sparatoria e del conseguente inseguimento,
mentre nei rimanenti membri si insinua il sospetto che tra di loro ci sia una
spia…
Film che oggi attribuiremmo ciecamente a Tarantino per via
di due caratteristiche che lo hanno reso famoso: la straordinaria dose di
violenza (all’epoca il film ricevette numerose critiche) e l’ordine narrativo
non lineare (come accadrà più avanti in Pulp Fiction).
In realtà la violenza non è una costante della pellicola: il
suo picco massimo arriva in una scena di tortura, del resto nemmeno così
esplicita come ci si potrebbe aspettare in un film di Tarantino. Dicendo questo non voglio smentirmi, ma semplicemente affermare che forse i canoni di violenza sono molto cambiati dal 1992 ad oggi.
In futuro Tarantino verrà criticato per avere la “cattiva
abitudine” di rubare sempre qualcosa da film precedenti. Tale vizio lo doveva
avere già nel 1992, tant’è vero che i nomi di vari “Misters” sono ripresi dal
film del 1974 “Il colpo della metropolitana – Un ostaggio al minuto”, che
annovera nel suo cast Walter Matthau e Robert Shaw (il cacciatore di squali
Quint ne “Lo squalo”).
Si tratta di un film divenuto ormai un vero e proprio cult, un must per ogni seguace di Tarantino, ma anche per chi ha voglia di un thriller votato all’azione diverso dal solito.
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