sabato 14 gennaio 2012

Top Five


 Subsonica, Eden (cover)
R.I.P. 2011
Il 2011 è stato un anno che ricorderemo nei libri di storia, ma non per la musica.
Lo ricorderemo per la guerra in Libia, l’omicidio di Bin Laden e di Gheddafi, le rivolte del medio oriente, la caduta del governo Berlusconi (sperando sia definitiva) e un paio di altre cose che al momento non ricordo e che non ho voglia di andare a guardare su Wikipedia. Musicalmente è stato un anno come un altro, non all’altezza del 2008 o del 2009, di Berlin Calling, Flashmob e Hombre Lobo e Romborama e tutti quei dischi fantastici che non dimenticheremo mai, che lasceranno un segno profondo nella storia della musica. Ma nonostante tutto, questo anno ci ha dato qualcosa, ha lasciato delle tracce piccole ma non insignificanti, alcuni, pochi grandi dischi, che hanno resistito alla cattiva annata, alla pioggia e alla grandine del freddo inverno e ne sono usciti più forti, forti delle loro difficoltà e delle loro ferite.
Ho fatto fatica a scrivere questa Top Five, lo ammetto. Vi posso parlare di centinaia di singoli House e Trance e di dischi Rock Revival e Indie ma sono per la maggior parte solo passabili, li ho ascoltati tutti e non mi hanno interessato, non hanno suscitato nessuna emozione nuova in me, niente di particolare.
Ho dovuto scavare a fondo nei miei ricordi di quest’anno per fare questa classifica e l’ho cambiata e ricambiata più volte, ogni volta che ricordavo un pezzo nuovo, che aveva significato qualcosa per me quest’anno, che collegavo a ricordi o che mi aveva colpito, in qualche modo. Il risultato mi ha soddisfatto, ed è qui sotto.

  1. Running, Gil Scott Heron & Jamie XX, We Are New Here, 21/2
Gil Scott Heron pubblica l’album I’m New Here nel febbraio del 2010. E’ il suo primo album dopo sedici anni di silenzio, sedici anni di problemi di droga, di processi e lunghe permanenze in prigione (nel 2002 venne condannato a tre anni di carcere per possesso di cocaina) ed è forse il suo album più puro ed enigmatico. È un album pieno di vita, ma anche di morte, l’arte di un uomo instabile, pieno di complessi e di ossessioni che si tramutano in musiche incostanti, scollegate e in testi intricati e simbolici. We are New Here è un miglioramento del suo album, una raffinazione. Jamie XX coglie l’anima di Heron e la trasforma, la amplifica  e ci mette qualcosa di suo. Running è un pezzo fntastico, che ci lascia immobili, impassibili, in ascolto. Jamie XX ha reso un gran disco un capolavoro.

  1. Colomb, Nicolas Jaar, Space is Only Noise, 31/1
Non riesco a dare una definizione a questo disco. Non riesco a capire se è il disco di un piccolo nuovo genio dell’elettronica, o quello di un giovane invecchiato artista snob di buon gusto. Quello che mi incuriosisce appunto è la persona dietro alla musica, perché non c’è il minimo dubbio, il disco è bellissimo, e questa canzone lo dimostra.

  1. Jestrüpp, Paul Kalkbrenner, Icke Wieder, 12/4
Jestrüpp è un'altra, non rara dimostrazione della genialità di Paul Kalkbrenner, e del fatto che la techno ha ancora parecchio da dirci.

  1. Eden, Subsonica, Eden, 8/3
I Subsonica sono capaci di alternare nello stesso album alcune delle canzoni più idiote dell’ultimo decennio e alcune delle più belle. Eden è una delle più belle.

  1. Levels, Avicii, (single), 4/5
I Nordici non sembrano mai stanchi di dimostrarci che nella Trance non ce n’è per nessuno, i migliori sono loro. A volte è umiliante. Ma quando la musica raggiunge questi livelli diventa un piacere ascoltarla, anche se con l’amaro in bocca e la consapevolezza che Christian Marchi un mix così non lo farà mai. Levels è uno dei più bei pezzi Dance dei 2000 un pezzo che ci farà ballare ancora per un bel po’.

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