Genere: Fantascienza
Anno: 2014
Cast: Chris Evans, Tilda Swinton, John Hurt, Jamie Bell, Song Kang-ho.
Regia: Bong Joon-ho
Durata: 126'
Voto: non classificato
La mia opinione su questo film potrebbe essere facilmente dedotta dal voto (o meglio “non voto”) che gli ho dato, senza che sia necessario andare oltre nella lettura della recensione. Ma per onor di cronaca, e gusto dell’insulto, sento il bisogno, il dovere di dedicargli qualche riga di commento, almeno per giustificare la mia non-valutazione e prevenire un forte mal di stomaco a coloro che hanno intenzione di andare a vedere il film impreparati, o addirittura speranzosi.
Snowpiercer è difficile da valutare approfonditamente, anche perché non vedo la necessità di sprecare aggettivi come atroce, inguardabile, incomprensibile, superficiale, scontato, per un film che è semplicemente tremendamente brutto nel suo insieme e nelle sue parti. L’unico aspetto che sarebbe degno di critica è l’ambientazione: un treno, in costante movimento per sottrarsi alla morte, che è la stasi, il gelo. Ma questa non è altro che una ottimistica allucinazione interpretativa, sorta probabilmente guardando il trailer o la copertina del DVD, senza sapere nulla della trama, sperando che le proprie intuizioni di appassionato di fantascienza post-apocalittica non tradiscano. Il tutto crolla quando scopri di esserti sbagliato e che l’unica cosa positiva della pellicola te la sei inventata tu prima ancora di andarla a vedere.
La trama, anzi, tutto il film, comprese le scelte estetiche, la fotografia, i personaggi (recitazione da tapiro d’oro, nessuno escluso), l’inopportuna sceneggiatura, che fa invidia ai peggiori episodi di Renegade o dell’ A-Team degli anni d’oro, è un collage di citazioni, alcune più generiche, provenienti dal cinema di bassa lega anni 2000 (vedi “Hunger Games”, “The day after tomorrow”, “2012”, “Ultimatum alla Terra” etc…), altre invece più specifiche, provenienti da alcuni classiconi illustri del cinema hollywoodiano e trattate con una mancanza di rispetto ed una superficialità che lascia a bocca aperta (la scena della torcia da “il Signore degli Anelli - Le due torri”, la scena della battaglia all’arma bianca da “300” e chi più ne ha più ne metta).
Il messaggio del film è un misto di critica e celebrazione (avrei voluto poter parlare di caricatura, perché era quello che ho sperato di vedere fino alla fine, per poi essere smentito clamorosamente), di una società classista e corrotta, chissà di dove chissà di quando (il regista non si cura di specificarlo), di cui il treno dovrebbe essere un'allegoria, ma non lo è affatto. Senza aggiungere interpretazioni licenziose rimane solo una storiella di fantascienza violenta, pretenziosa, insensata ed assolutamente gratuita (gratuita, gratuita, gratuita!!), che non aggiunge nulla al panorama cinematografico, nulla alla letteratura, nulla all’estetica, nulla a nulla.
Non gli ho dato un voto, perché la sufficienza e l’insufficienza presumono una critica di un qualche genere, che sia costruttiva, che consista nel mettere in evidenza i punti di forza e i punti deboli del film, dando al potenziale spettatore strumenti utili ad apprezzare, nel bene e nel male, la pellicola (obiettivo di qualunque recensione).
Qui non c’è nulla da criticare, c’è solo un terreno fertile per insulti, stroncamenti facili (come il mio dopotutto) e qualche tentativo di interpretazione o inferenza che non si basa certo sul film, ma sul titolo o sul trailer, perché nel film, sfido chiunque a negarlo, non c’è proprio niente da capire.
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