domenica 29 gennaio 2012
It's Artificial
Genere: Elettronica
Autore: Andrew Bayer
Anno: 2011
Voto:★★★★★★★☆☆☆
È la prima volta che Andrew Bayer pubblica un album ed il risultato è abbastanza buono. Si tratta di uno degli artisti più eclettici del panorama elettronico, anche se purtroppo non possiede la notorietà e la fama di alcuni suoi colleghi producer inferiori in stile ed esperienza. La sua musica è molto influenzata da artisti quali M83, Burial e Apparat, improntata da un esotico tocco progressive-trance, senza eccedere in ritmi dance. Si mantiene, infatti, sempre su composizioni tranquille e pacate, volte a ricreare atmosfere e sensazioni idilliache.
Sino ad ora aveva pubblicato svariati EP e singoli per l’Anjunabeats (etichetta indie degli Above&Beyond) di discreto successo.
Il primo brano “Nexus 6″ è davvero un lavoro di grande spessore artistico, immerge l’ascoltatore in un turbinio di note di pianoforte ed un tappeto di pad, un mondo fantastico ed astratto, in cui irrompe all’improvviso un synth, che ad un primo ascolto può sembrare disordinato e confuso e che invece si rivela azzeccatissimo ed attentamente studiato.
Forse il secondo pezzo, “Dedicated to Boston’s Wasted Management System” è quello meno riuscito, per i suoi ritmi e suoni che non catturano come quelli degli altri pezzi (non troppo un’idea geniale usare un carillon rotto e un coretto da chiesa per riempire i vuoti e i breakdown).
Le tracce che seguono (”Counting Points”, “Monolith”, “A Drink For Calamity Jane” e “Paper Cranes”) riprendono un po’ i suoi trascorsi progressive, sempre delineate da toni minori ed accattivanti.
“From The Earth” e “We Will Return” sono due tracce magistrali, in tutti i sensi. Andrew Bayer sorprende, emoziona, coinvolge e meraviglia l’ascoltatore nell’arco di nove minuti e mezzo, un autentico viaggio interiore.
Il prospetto generale dell’album è positivo, anche se una tale mescolanza di generi in un unico album può non essere stata una scelta molto azzeccata.
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