martedì 1 novembre 2011

Carnage


Genere: Commedia
Anno: 2011
Cast: Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz, John C. Reilly
Regia: Roman Polanski
Durata: 79'
Voto: 8 / 10



Polanski questa volta non sbaglia.

Partendo da una commedia della scrittrice francese Yasmine Reza, compie uno di quei miracoli che danno una vera boccata d’ossigeno al cinema del nostro secolo.
Già, perché fare del teatro, e di teatro vero e proprio si tratta, ma dargli una dimensione cinematografica, che riporti ad un livello intellettuale così alto (da “intelletto”, rinnegando qualsiasi connotazione dispregiativa del termine)  un cinema ormai votato per la stragrande maggioranza a pura funzione di entertainment, è qualcosa che ha del sublime.

Il filo conduttore della pellicola è il Dio della Carneficina. Lo sviluppo ci riporta a un cinema concettuale, di dissacrazione sociale e presa in giro dell’abitudine borghese alla finzione dell’apparenza, ricamato attorno alla più semplice delle trame: due coppie di genitori si incontrano per parlare di un bisticcio che ha visto i propri figli affrontarsi, come spesso capita a dei ragazzini. Da un iniziale accordo, solo lievemente disturbato dal cinico Christoph Waltz, che interpreta il padre del ragazzino aggressore, si passa con una climax delirante ed inarrestabile allo scontro fisico e morale che spoglierà i quattro personaggi di quel finto perbenismo borghese.

Ogni personaggio mette minuto dopo minuto a nudo ogni minimo particolare del proprio essere, con una bravura recitativa che mette in luce il fattore fondamentale, per quanto riguarda la mia recezione, dell’opera: i quattro caratteri sono completamente umani. Sono lo scrivente come il lettore. Questo dà infatti quel tocco di universalità al discorso di Polanski e Reza sul Dio del Massacro: è lì, incombe su di noi come lo stesso destino, e, nonostante questa società fatta di etichette ed immagini superficiali, ci spinge come bestie [o come “uomini”?] a cercare il Massacro, che non è nient’altro che il confronto, lo svisceramento totale di ciò che abbiamo dentro.

Complici l’alcool e svariati fattori ambientali, i quattro personaggi interpretati magistralmente da Jodie Foster, Kate Winslet, John C. Reilly e Cristoph Waltz (che insieme radunano qualcosa come 4 premi Oscar), ci spingono con prepotenza nel loro mondo, composto da un semplice appartamento di New York, in cui vanità tipiche dell’uomo moderno (dalla passione “radical chic” per l’arte, all’attaccamento addirittura patologico al fantomatico BlackBerry) sono ritorte contro gli stessi fedeli proseliti del proprio malconcio, viziato e malato stile di vita.

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