mercoledì 14 dicembre 2011

Berlin Calling



 
Genere: Drammatico
Anno: 2008
CastPaul Kalkbrenner, Corinna Harfouch, Rita Lengye, RP Kahl, Araba Walton
Regia: Hannes Stöhr
Durata:  104'
Musiche: Paul Kalkbrenner, Fritz Kalkbrenner, Sascha Funke.
Voto8/10

Tutto inizia col nulla.
Un nulla perpetuo, silenzioso, che scaturisce dai movimenti lenti e faticosi, dagli sguardi spenti, dalla musica, dalle immagini. Un mondo freddo, fatto di aeroporti, discoteche e periferie squallide; magico, affascinante, per noi, ma non per Dj Ickarus, non più. Per lui è solo un vecchio conoscente, che non ha più nulla da dire, nulla da mostrare, nulla da dare.
La mancanza di sonno, di tempo, l’abuso di droghe e di alcohol, la vita incostante e sregolata distruggono ogni sua percezione, e lo divorano velocemente, senza pietà.
Nemmeno Mathilde, il suo agente, con cui intrattiene una relazione stabile, riesce a fermare la sua volontaria autodistruzione, portata avanti di giorno in giorno, sempre più violenta e irreversibile.
Quando una notte, dopo una serata in una discoteca di Berlino, Ikarus compra un paio di pillole, credute di semplice ecstasy, da un suo “amico”, avviene il collasso. Quella roba gli dà il colpo di grazia. Lo ritrovano il giorno dopo, nella sala ristorante di un Hotel di lusso, imbrattato di strati di panna, che crede sangue. Viene subito portato in un centro di disintossicazione dove una Psichiatra cerca di convincerlo ad accettare le cure, a capire la sua condizione; tenta di dargli consapevolezza dei rischi che corre. Ma è difficile.
Ikarus si sente diverso dagli altri pazienti, messi molto peggio di lui, prende la cosa senza serietà ed esce dall’ospedale approfittando dell’indulgenza di un ragazzo che lavora come infermiere e custode, che è un suo grande fan. Fuori dal centro va dal suo spacciatore, un omino piccolo e insignificante, che vive al primo piano di un complesso squallido di case popolari, in periferia.
Di nuovo drogato e “libero”, ritorna per una notte nel suo mondo, per viverlo ancora, e più intensamente, come preso da una violenta astinenza. Tra sesso, musica e infine realtà, Ikarus si ritrova disadattato alla sua vecchia vita, disadattato a se stesso, viene lasciato dalla sua ragazza, dalla sua produttrice, che rifiuta il suo nuovo album, rifiutato dal suo passato. Ritorna alla clinica, ma ormai sembra tutto finito. Solo la musica dà ancora un senso alla sua esistenza.

Paul Kalkbrenner non solo è uno dei musicisti più straordinari della scena techno underground tedesca, ma si rivela anche un attore di prima categoria, regalando una performance formidabile.
Il film scava nella psicologia dei personaggi, ma senza ignorare l’atmosfera penetrante del mondo che li circonda e senza cadere nella banalità classica del film silenzioso ed eterno alla francese, pieno di problemi esistenziali e complessi, uno stile che ormai ha fatto il suo tempo.
Aspettatevi qualcosa di inaspettato. Perché questo film è inaspettato, illuminante e anche molto bello. Ottima regia, affiancata dalle altrettanto ottime performance degli attori e dall’efficacia della colonna sonora, struggente, indipendente, ma ugualmente indivisibile dal film, dal mondo che descrive, un mondo fatto di realtà, di finzione, di droga, di violenza e di bellezza. Un mondo così perfettamente dipinto che sembra quasi di viverci, per un’ora e mezza, ne facciamo parte, lo sentiamo nostro. Un cult.

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