Genere: Drammatico
Anno: 2008
Cast: Paul Kalkbrenner, Corinna Harfouch, Rita Lengye, RP Kahl, Araba Walton
Regia: Hannes Stöhr
Anno: 2008
Cast: Paul Kalkbrenner, Corinna Harfouch, Rita Lengye, RP Kahl, Araba Walton
Regia: Hannes Stöhr
Durata: 104'
Musiche: Paul Kalkbrenner, Fritz Kalkbrenner, Sascha Funke.
Musiche: Paul Kalkbrenner, Fritz Kalkbrenner, Sascha Funke.
Voto: 8/10
Tutto inizia col nulla.
Un nulla perpetuo,
silenzioso, che scaturisce dai movimenti lenti e faticosi, dagli sguardi
spenti, dalla musica, dalle immagini. Un mondo freddo, fatto di aeroporti, discoteche
e periferie squallide; magico, affascinante, per noi, ma non per Dj Ickarus,
non più. Per lui è solo un vecchio conoscente, che non ha più nulla da dire,
nulla da mostrare, nulla da dare.
La mancanza di sonno, di
tempo, l’abuso di droghe e di alcohol, la vita incostante e sregolata
distruggono ogni sua percezione, e lo divorano velocemente, senza pietà.
Nemmeno Mathilde, il suo
agente, con cui intrattiene una relazione stabile, riesce a fermare la sua
volontaria autodistruzione, portata avanti di giorno in giorno, sempre più
violenta e irreversibile.
Quando una notte, dopo
una serata in una discoteca di Berlino, Ikarus compra un paio di pillole,
credute di semplice ecstasy, da un suo “amico”, avviene il collasso. Quella
roba gli dà il colpo di grazia. Lo ritrovano il giorno dopo, nella sala
ristorante di un Hotel di lusso, imbrattato di strati di panna, che crede
sangue. Viene subito portato in un centro di disintossicazione dove una
Psichiatra cerca di convincerlo ad accettare le cure, a capire la sua
condizione; tenta di dargli consapevolezza dei rischi che corre. Ma è
difficile.
Ikarus si sente diverso
dagli altri pazienti, messi molto peggio di lui, prende la cosa senza serietà
ed esce dall’ospedale approfittando dell’indulgenza di un ragazzo che lavora
come infermiere e custode, che è un suo grande fan. Fuori dal centro va dal suo
spacciatore, un omino piccolo e insignificante, che vive al primo piano di un
complesso squallido di case popolari, in periferia.
Di nuovo drogato e
“libero”, ritorna per una notte nel suo mondo, per viverlo ancora, e più
intensamente, come preso da una violenta astinenza. Tra sesso, musica e infine
realtà, Ikarus si ritrova disadattato alla sua vecchia vita, disadattato a se
stesso, viene lasciato dalla sua ragazza, dalla sua produttrice, che rifiuta il
suo nuovo album, rifiutato dal suo passato. Ritorna alla clinica, ma ormai
sembra tutto finito. Solo la musica dà ancora un senso alla sua esistenza.
Paul Kalkbrenner non solo
è uno dei musicisti più straordinari della scena techno underground tedesca, ma
si rivela anche un attore di prima categoria, regalando una performance
formidabile.
Il film scava nella
psicologia dei personaggi, ma senza ignorare l’atmosfera penetrante del mondo
che li circonda e senza cadere nella banalità classica del film silenzioso ed
eterno alla francese, pieno di problemi esistenziali e complessi, uno stile che
ormai ha fatto il suo tempo.
Aspettatevi qualcosa di
inaspettato. Perché questo film è inaspettato, illuminante e anche molto bello.
Ottima regia, affiancata dalle altrettanto ottime performance degli attori e
dall’efficacia della colonna sonora, struggente, indipendente, ma ugualmente
indivisibile dal film, dal mondo che descrive, un mondo fatto di realtà, di
finzione, di droga, di violenza e di bellezza. Un mondo così perfettamente
dipinto che sembra quasi di viverci, per un’ora e mezza, ne facciamo parte, lo
sentiamo nostro. Un cult.
Nessun commento:
Posta un commento